Nostradamus, il più celebre veggente di tutti i tempi, colui che secondo alcuni ha lasciato le previsioni sul futuro dell'umanità fino all'anno 3797, è nato il 14 dicembre 1503 a Saint-Remy-de-Provence, un piccolo paese nel Sud della Francia.
La sua è una famiglia benestante di origine ebraica.
Il nonno del futuro Nostradamus, però, si avvicina alla religione cristiana e per questo decide di cambiare addirittura nome.
Per dimostrare devozione alla Madonna, infatti, lascia il proprio cognome Gassonet ed adotta quello di Notre-Dame, dalla chiesa dove ha ricevuto il battesimo.
Michel Nostradamus ha sempre suscitato, al solo pronunciarne il nome, oscure ansie e paure, che sono quelle dell’ignoto.
La maggior parte degli uomini preferisce vivere i propri giorni così come
vengono, senza preoccuparsi, e anzi avendo timore del tempo futuro, quasi come
struzzi con la testa nella sabbia.
Gli eventi poi accadono improvvisi e inaspettati, determinando sorpresa, sconvolgimento
e dolore.
Tuttavia l’imminente alba del nuovo millennio ha fatto riscoprire a molti
l’opera di Nostradamus e nel solo 1999 sono stati pubblicati o ristampati
numerosi libri sul Veggente di Salon.
Il motivo principale di questa ambiguità
è il fatto che sino ad oggi nessuno è
stato in grado di proporre per le Centurie una
datazione accettabile, con la conseguenza che la
stessa quartina veniva riferita a un evento già verificatosi
che vi sembrava riconoscibile oppure a un non ben
determinato tempo futuro.
Da qui la confusione, le ambiguità e l’accusa spesso mossa a Nostradamus
di essere un veggente di quanto già accaduto.
Eppure il Veggente, sia nella parte in prosa rappresentata dalle lettere al figlio
Cesare e ad Enrico di Francia, sia in alcuni versi, aveva indicato l’esistenza
di alcune chiavi che avrebbero consentito di determinare la cronologia delle
sue predizioni e soprattutto di fissare il tempo abbracciato dalle sue profezie.
Nella prima parte delle Centurie Nostradamus spiega
come sono nate.
Avrebbe, infatti, trovato degli antichi testi di occultismo, con un
sapere che arrivava da epoche remote.
In questi libri lui avrebbe appreso le arti della
divinazione, così potenti da spaventare lui stesso.
Per questo avrebbe scritto le sue
visioni sul futuro in forma criptica, cercando di non svelare troppo di quanto aveva
saputo.
Anche sulla natura dei libri misteriosi si riportano diverse dicerie.
Si pensa,
per esempio, che siano frutto dei suoi contatti con la cultura persiana o con quella
egizia.
Ma quelle chiavi erano mascherate in modo tale da non farle intendere e a volte
da non farne nemmeno immaginare l’esistenza.
L’esame delle due lettere ha fornito i primi importanti riferimenti: la
lettera al figlio Cesare ha consentito di giungere a una prima determinazione
del tempo in cui finiranno le profezie.
La lettera a Enrico, invece – che celava un incredibile marchingegno, una
sorta di gigantesco puzzle letterario-, una volta riordinata, ha permesso di
indicare un tempo ancor più definito, grazie alla risoluzione dell’enigma
biblico contenuto in due suoi passi.
Un ulteriore ausilio nella definizione della cronologia
è giunto dalle sestine, opera dai più
ritenuta spuria ma invece riferibile, sia pure
indirettamente, a Nostradamus.
Le sestine infatti, a differenza delle quartine, presentano numerose date mascherate
inizianti con il sei (seicentosei, seicentosette, ecc..) e le date celate dietro
queste cifre sono state tutte individuate grazie alla soluzione di un enigma
contenuto in una quartina di apparente scarso significato.
Grazie alle sestine è stato possibile fissare numerosi paletti temporali
all’interno del periodo di tempo già determinato ed inserire tra
un paletto e l’altro le quartine che parevano adattarsi agli eventi narrati
nelle sestine datate.
Infine i riferimenti astrologici, hanno consentito di fissare ulteriori paletti
temporali e di disegnare così un quadro d’assieme, in grado di dare
un’esposizione quasi storica del tempo futuro, anno per anno dal 1999 al
2 giugno del 2025, come se gli eventi si fossero già verificati.
L’intera opera di Nostradamus ruota intorno alla sua misteriosa cronologia,
che lo porta a suddividere il tempo passato, presente e futuro in otto millenni,
nel cui ambito si viene a snodare il dramma umano.
Nell’ampio respiro di questo tempo si riferiscono le vicende, le guerre,
i fatti e i personaggi, quasi che l’artista abbia voluto lasciare all’immaginazione
del visitatore i contorni degli accadimenti rappresentati.
La storia dell’umanità è scandita per lo più da eventi
luttuosi e apocalittici: si ricordano le guerre, le battaglie, gli eccidi, le
rivoluzioni mentre i periodi di pace, visti per lo più come parentesi
tra i periodi di guerra, si dimenticano facilmente.
Nostradamus oltre che astrologo, fu anche alchimista, ma tenne accuratamente
celati quegli studi, in quanto perfettamente consapevole del grave periodo che
avrebbe corso se si fosse venuto a sapere di questa sua inclinazione.
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