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L'OROSCOPO CELTICO O DEGLI ALBERI
Nella cosmologia dei Celti la ruota o spirale era sacra: simboleggiava la creazione
e la rotazione costante delle stelle nel cielo notturno.
I Druidi, sacerdoti di questo popolo, furono grandi osservatori degli eventi celesti e suddivisero il percorso del sole in settori ad ognuno dei quali attribuirono un albero che, per le sue caratteristiche, più si adattava a quel momento dell’anno.
Per i gli antichi Celti l’albero rappresenta il ciclo della vita e la possibilità di mettere in relazione le tre parti del cosmo: sottosuolo (le radici), la terra (il tronco) e il cielo
(la chioma).
Le stagioni cambiavano e ritornavano ogni anno, rappresentate come punti su una
ruota gigantesca.
Le stelle apparivano roteanti in alto, ruotando attorno ad un asse che era la
la Stella Polare.
I Celti credevano che la Stella Polare indicasse l'ubicazione del Paradiso e
che il movimento apparente delle stelle intorno a questo asse formasse un percorso
a spirale, o una scalinata, sulla quale le anime ascendevano fino alla loro dimora
e vita ultraterrena, le spirali continue che sembravano non avere un inizio o
una fine significavano che un ciclo si ripeteva incessantemente, che l'inizio
era anche una fine e viceversa.
Il calendario celtico è diverso dal calendario abitualmente utilizzato in gran parte del mondo e prevede che il primo giorno dell'anno coincida con il primo giorno di Novembre.
L'anno era diviso in quattro trimestri:
Samain (dal 1 novembre)
Imbolic (dal 1 febbraio)
Bealtaine (dal 1 maggio)
Lúnasa (dal 1 agosto)
Il continuo moto espandente della spirale simboleggiava anche la natura sempre
crescente della saggezza e della conoscenza.
Molti di questi simboli erano triplici, poiché
la triplicità era un simbolo del Divino.
Le stagioni dell'anno erano parte di questo ciclo, basavano il loro calendario
sui cicli della luna e non sul sole.
L'anno celtico consisteva di 13 mesi, 12 erano abbastanza simili a quelli odierni
ed un mese addizionale di 3 giorni era la "soglia" fra il vecchio e
il nuovo anno.
Ogni mese era governato da una luna ed aveva un albero sacro associato ad esso,
nello Ogham.
I nomi delle quattro stagioni risalgono ad epoche pre-cristiane: Earrach per
la Primavera, Samhradh per l'Estate, Foghara per il Raccolto, o Autunno, e Geamhradh
per l'Inverno.
L'inizio di ogni stagione era chiamato Alban (Solstizio ed Equinozio), mentre
il punto centrale di ciascuna stagione era riconosciuto e celebrato da una Festa
del Fuoco. |
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Le antiche feste celtiche sono vive ancora oggi, sia pure in forma diversa.
Un'altra caratteristica della divinazione Celtica è quella di non essere stata tramandata per scritto: i Celti infatti non hanno mai elaborato un sistema di scrittura, fatto questo che ha dato origine alle loro leggende tramandate di popolo in popolo, di generazione in generazione |
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